E’ dovuta ad un batterio, la Chlamydia trachomatis, che si trasmette con i rapporti sessuali ed è una delle IST più diffuse nel mondo, soprattutto nelle donne al di sotto dei 25 anni sessualmente attive. Ogni anno si contano nel mondo oltre 90 milioni di nuovi casi; in Italia l’infezione colpisce da 2 a 10 persone sessualmente attive su 100.
Trasmissione
Può essere trasmessa attraverso rapporti vaginali, anali o orali. Se uno dei due partner è infetto, le probabilità di trasmissione all’altro sono del 20% e la durata media dell’infettività, se l’infezione non è curata, può arrivare fino ad un anno. Spesso è trasmessa dalla madre infetta al neonato al momento del parto. E’ possibile la trasmissione attraverso oggetti usati per il piacere sessuale.
Sintomi e Segni
Tre quarti delle donne e un quarto degli uomini infettati non hanno nessun sintomo.
– Uomo: bruciori urinari, fuoriuscita di liquido dalla punta del pene, arrossamento del glande, dolore e gonfiore dei testicoli.
– Donna: perdite vaginali, sanguinamento intermestruale o dopo aver fatto l’amore, dolori al basso ventre, dolori durante i rapporti sessuali, disturbi urinari.
– Per entrambi: perdite liquide o sanguinamento dall’ano in caso di infezione anale.
Complicanze
Nelle donne può provocare danni permanenti all’apparato riproduttivo. Un’infezione non trattata può diffondersi all’utero e alle tube di Falloppio causando una Malattia Infiammatoria Pelvica (MIP) con conseguenti dolori al basso ventre, infertilità, possibili gravidanze extrauterine
Nell’uomo le conseguenze sono più rare: a volte l’infezione può raggiungere i testicoli causando infiammazione (con dolore, febbre) e, più raramente, infertilità. Il ruolo della Clamidia come causa di prostatite è ancora controverso ma certamente un legame esiste.
Per entrambi si può avere una congiuntivite provocata inconsapevolmente dallo stesso paziente che trasporta il batterio con le mani non lavate dai genitali all’occhio. Molto raramente (meno dell’1% dei casi) può esserci una complicanza chiamata Sindrome di Reiter caratterizzata da disturbi genitali, infiammazione di un’articolazione e congiuntivite insieme.
Cosa succede in gravidanza? La madre può trasmettere l’infezione al neonato al momento del parto. Il bambino potrà sviluppare in seguito una infezione agli occhi e ai polmoni.
Clamidia ed HIV
Le persone con Chlmydia rischiano 6 volte di più di essere contagiate dall’infezione da HIV durante un rapporto non protetto con una persona sieropositiva.
Diagnosi e cura
La diagnosi si fa analizzando in laboratorio le secrezioni genitali del paziente. Con i nuovi metodi di indagine è possibile eseguire la diagnosi anche utilizzando un campione di urine.
Si cura facilmente con un ciclo di antibiotici. La cura può avere durata variabile, da uno ad un massimo di 15 – 20 giorni. Dopo la cura si è in genere guariti ma non sono rare le ricadute. Ogni ricaduta aumenta il rischio di complicanze e di infertilità.
Dopo il primo episodio di malattia non si acquisisce la resistenza, quindi la malattia si può prendere più volte nella vita se non ci si protegge. Nella donna è consigliabile eseguire sempre un secondo esame dopo 30-40 giorni dal termine della cura.